Cyberbullismo, ecco come difendersi

palmigiano • feb 01, 2019

 

Attacchi continui, offensivi e sistematici attuati tramite i social network e altri strumenti telematici come chat, forum e e-mail: gli atti di cyberbullismo sono uno dei risvolti più negativi delle possibilità di informazione e comunicazione aperte da Internet.

 

Come per il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può costituire una violazione del codice civile e  penale e, per quanto riguarda l’ordinamento italiano, del codice della privacy (D.Lgs 196 del 2003, integrato con le modifiche introdotte dal D.lgs 101/2018 ).

 

Per difendere le vittime di cyberbullismo, sempre più spesso protagoniste di tragici fatti di cronaca, nel 2017 la legge ha integrato nella normativa alcuni importanti strumenti di tutela .


Ecco tutto quello che c’è da sapere.

 

Cos’è il cyberbullismo

Le forme di cyberbullismo più diffuse sono state categorizzate da psicologi e studiosi con etichette specifiche:

 

 

> Flaming : messaggi violenti e volgari mirati a infiammare gli animi e suscitare battaglie verbali in un forum online

> Molestie ( harassment ): invio ripetuto di insulti

> Denigrazione : sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, attraverso e-mail,chat, gruppi sui social network e simili

> Impersonation ( sostituzione di persona ): farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili

> Trickery ( inganno ): ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate tramite mezzi elettronici (ad esempio tramite email o messaggi in chat)

> Esclusione : emarginare deliberatamente una persona da un gruppo online per metterla in una condizione di isolamento e disagio

> Cyberstalking ( Cyberpersecuzione ): molestie e denigrazioni tanto ripetute e minacciose da suscitare ansia e paura

> Doxing : diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili

> Minacce (ad esempio di morte, di violenza fisica, di compiere azioni che potrebbero pregiudicare la serenità o la sicurezza)

 

 

Il cyberbullismo è punito dalla legge

 

Contro il cyberbullismo, in alcuni casi, possono agire attivamente anche i minori, generalmente più esposti e vulnerabili davanti a questo genere di offensive.

 

Chi ha più di 14 anni, ad esempio, può chiedere direttamente l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti riferiti alla propria persona, diffusi per via telematica e ritenuti atti di cyberbullismo : ad esempio, foto e video imbarazzanti o offensive, oppure pagine web o post sui social network in cui si è vittime di minacce, offese o insulti.

 

Le richieste di cancellazione dei contenuti vanno inviate al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social network dove gli stessi sono pubblicati . I ragazzi più giovani possono procedere tramite l’intervento di un genitore (o di un adulto che esercita la responsabilità genitoriale).

 

Se la richiesta non viene soddisfatta, ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali , che ha l’obbligo di intervenire entro 48 ore dalla segnalazione .

 

> Si scarica il modello per inoltrare le segnalazioni dal sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali, al link https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6732688

 

> Si compila il modello e lo si spedisce via e-mail all’indirizzo cyberbullismo@gpdp.it .

 

A chi non rispetta le misure disposte dall’Autorità potranno essere applicate le

sanzioni previste dal codice della privacy.

 

Facci sapere se possiamo esserti d’aiuto.

 

Ritieni di essere vittima di cyberbullismo e non riesci a ottenere giustizia?
Contattaci per una consulenza legale .

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La Cassazione, con ordinanza numero 34889/2023, si è pronunciata a favore della nullità del tasso di interesse per i mutui, i leasing, i finanziamenti ed i contratti di credito che sono stati definiti sulla base dell'Euribor, segnatamente per un periodo specifico (tra il 2005 e il 2008) in cui si è verificata una manipolazione dell'indice, accertata dalla Commissione Europea. I mutui a tasso Euribor prevedono un interesse variabile che viene calcolato in base all’Euribor (Euro Interbank Offered Rate). Si tratta del tasso medio di interesse al quale le banche europee si prestano denaro tra loro. Esso viene determinato quotidianamente e può variare in base alle condizioni economiche, influenzando direttamente i rapporti di credito con le banche Quando si sceglie un mutuo a tasso variabile basato sull’Euribor, significa che il tasso di interesse del mutuo si adeguerà periodicamente in base all’andamento di questo indice. Se l’Euribor aumenta, anche il tasso di interesse del mutuo e quindi la rata mensile aumenteranno; se l’Euribor diminuisce, avverrà il contrario. Nel 2013 la Commissione Europea ha accertato una manipolazione di tale indice avvenuta tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008. In pratica alcune fra le principali banche europee (Barclays Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland) si erano accordate per alterare i tassi di interesse; anche altre banche, estranee all’accordo, utilizzarono quel parametro di riferimento manipolato. La Cassazione ha evidenziato che la nullità non è limitata solo ai contratti stipulati con le banche direttamente coinvolte nella manipolazione dell'Euribor, ma si estende a tutti i contratti che hanno utilizzato questo indice per calcolare gli interessi. Sulla base dell’ordinanza è quindi possibile agire per riottenere il ricalcolo degli interessi pagati per tale periodo ed il rimborso delle somme. Se hai stipulato un contratto a tasso Euribor che include il periodo 2005-2008 e vuoi saperne di più, è possibile scrivere a segreteria@palmigiano.com
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