Frode online: Poste Italiane condannata a risarcire una cliente perché il sistema manca di alert

mag 29, 2023

Un libretto di risparmio custodito in cassaforte si scopre essere estinto per una clonazione della carta di credito: l’Arbitro per le Controversie Bancarie e Finanziarie condanna Poste Italiane a risarcire la risparmiatrice.

È quanto successo a una signora palermitana che nel 2018 apre un libretto di risparmio postale, a cui era associata una carta bancomat, per conservare i propri risparmi.

Tuttavia la signora aveva utilizzato la carta solo una volta, nel 2020, per un prelievo di 600 euro, perché lo scopo del libretto era quella di mettere da parte dei risparmi. Proprio per questa ragione, lo stesso giorno dell’unico prelievo, decideva di mettere la carta in cassaforte: il risparmio era al sicuro, essendo l’unica a conoscere i codici. 

Passati quattro anni, la donna si è recata presso il proprio ufficio postale, in quanto intenzionata ad impiegare i risparmi accumulati nel libretto, pari ad oltre € 13 mila euro, per un diverso prodotto di Poste Italiane. Lì l’amara sorpresa: l’operatore le riferisce che il libretto è stato estinto nel novembre 2021 “d’ufficio” perché il saldo era pari a zero.

La cliente chiese immediatamente copia della movimentazione e scoprì che dal 31 maggio 2020, ovvero il giorno dopo l’unico prelievo effettuato con il bancomat associato al libretto, erano state compiute a sua insaputa 25 operazioni di prelievo in contanti “svuota conto”, mai disposte e mai autorizzate. Incredula e sconfortata, fece subito denuncia e inoltrò un reclamo a Poste Italiane per il rimborso della cifra derubata da ignoti.

Poste, tuttavia, ha negato qualsiasi responsabilità per l’accaduto e ha rifiutato il rimborso. 

Alla luce di ciò, la vittima assistita dal nostro studio legale e con l’assistenza degli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale, hanno presentato ricorso all’Arbitro per le Controversie Bancarie e Finanziarie. 

La nostra tesi era che la colpa di eventuali operazioni fraudolente nel sistema deve ricadere su Poste Italiane perché la società che offre il servizio è tenuta a predisporre tutte le misure necessarie per tutelare i clienti ed i loro dati personali.

In particolare, la norma prevede che l’Istituto è tenuto ad assicurare che le credenziali di sicurezza personalizzate non siano accessibili a soggetti diversi dall'utente abilitato a usare lo strumento di pagamento e ancora, che, qualora l'utilizzatore neghi  di  aver autorizzato un'operazione di pagamento già eseguita o sostenga  che questa non sia stata correttamente eseguita, è obbligo del  prestatore di servizi di pagamento provare  che  l'operazione  di  pagamento è stata autenticata, correttamente. Inoltre, i legali rilevano una grave responsabilità da parte di Poste Italiane, che aveva rilasciato una carta abilitata al prelievo senza alcun sistema di sicurezza per evitare  l’utilizzo illecito da parte di terzi, come per esempio un servizio di sms alert.

Proprio su questo aspetto l’ABF, Collegio di Palermo, con provvedimento appena pubblicato, ha accolto la richiesta della risparmiatrice, ritenendo che Poste deve restituire la somma, pari a 13 mila euro, sottratti illecitamente, in quanto “non è stata fornita dall’intermediario alcuna prova dell’attivazione di sistemi di allerta per l’effettuazione di operazioni di prelievo o pagamento; sistemi che, considerata la scansione temporale delle operazioni, avrebbero posto la ricorrente in condizione di impedire i prelievi successivi al primo”. 

“La crescita dei casi di truffe bancarie attraverso prelievi, messaggi, attraverso telefonate o email che sembrano arrivare dalle proprie banche dimostra come, in molti casi, i sistemi di sicurezza degli istituti di credito non siano sicuri – ha spiegato Alessandro Palmigiano. “Ci sarebbero strumenti tecnologici per evitare queste truffe ma questo richiede che le banche facciano degli investimenti in sistemi di sicurezza più avanzati. Non è possibile far ricadere il rischio di impresa sui clienti”. 

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IN MATERIA DI DIRITTO BANCARIO Premessa Nel 70° anniversario di attività di Palmigiano e Associati, fondato nel 1954 dall’Avv. Gaetano Ennio Palmigiano, lo studio legale Palmigiano e Associati indice un concorso per l’attribuzione di un premio alla migliore tesi di laurea in materia di diritto bancario, uno dei settori di punta dello studio. IL REGOLAMENTO DEL BANDO 1. Finalità e Requisiti di ammissibilità Il Bando ha lo scopo di promuovere la crescita delle competenze nell’ambito del diritto attraverso l’erogazione di un premio per tesi di laurea attinenti alle tematiche del diritto bancario. La presente attività è da intendersi esclusa dalla disciplina sulle manifestazioni a premio in quanto rientra nell’ipotesi di esclusione di cui alla lettera a) comma 1 art. 6 del D.P.R. n. 430/2001 e il “premio” allo studente/giovane laureato selezionato ha carattere di riconoscimento del merito personale. La partecipazione al bando è gratuita ed è aperta a giovani italiani dei corsi di laurea in giurisprudenza provenienti dalle diverse Facoltà presenti sul territorio nazionale che abbiano massimo 30 anni alla data di scadenza di presentazione della domanda. Possono concorrere all’assegnazione del premio i laureati delle Università italiane che hanno conseguito laurea in giurisprudenza tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 ottobre 2024, con votazione di almeno 105, discutendo una tesi di laurea su un argomento attinente al tema come sopra specificato La candidatura potrà essere avanzata solo da persone fisiche, secondo le modalità di cui al successivo articolo 2, e dovrà essere presentata direttamente dai candidati 2. Modalità di partecipazione al Bando Art. 3 - Per partecipare al concorso, i candidati dovranno inviare entro il 31 ottobre 2024 la domanda a mezzo Pec a alessandro.palmigiano@legalmail.it. La stessa dovrà contenere: I dati anagrafici ed i recapiti Un cv in formato europeo Sintesi dell’elaborato Copia della tesi su supporto elettronico. 3. Esclusioni Le candidature dovranno essere provviste di tutta la documentazione richiesta al precedente articolo. La mancanza, anche parziale, di detti documenti comporterà l’esclusione dalla partecipazione al bando. La comunicazione dell’esclusione verrà inoltrata ai candidati esclusi all’indirizzo e-mail utilizzato per l’invio della candidatura. 4. Termini Le candidature potranno essere inviate entro e non oltre il 31 ottobre 2024. Non verranno accettate candidature trasmesse al di fuori dei termini temporali come sopra indicati. La selezione degli studenti vincitori avverrà entro quattro settimane dalla scadenza. La Commissione si riserva una riapertura dei termini per l’ampliamento del premio alle tesi del 2021 qualora il numero dei lavori pervenuti fosse inferiore a 10 elaborati. 5. Procedure di valutazione e selezione Le candidature pervenute con le modalità e nei termini previsti al precedente articolo 3 saranno valutate in piena autonomia da un’apposita Commissione giudicatrice, composta dall’Avv. Alessandro Palmigiano, Managing Partner di Palmigiano e Associati, da un professore universitario e da un magistrato. Il giudizio della Commissione giudicatrice sarà inappellabile e insindacabile. Palmigiano e Associati informerà il candidato vincitore tramite e-mail, all’indirizzo indicato nella domanda di partecipazione. 6. Premio Il premio di laurea consisterà nell’erogazione da parte di Palmigiano e Associati una somma complessiva pari a € 3.000.00 (tremila/00 euro) netti. L’erogazione del premio avverrà con bonifico diretto sul codice Iban indicato dal candidato. Al candidato sarà offerto altresì un periodo di stage della durata di 6 mesi presso lo studio legale Palmigiano e Associati; qualora il candidato non avesse interesse, sarà offerto al secondo candidato. 7. Trattamento dei dati Ai sensi all’art 14 e 15 del Regolamento UE 2016/679, General Data Protection Regulation (GDPR), i dati personali acquisiti da Palmigiano e Associati saranno trattati esclusivamente per le finalità connesse all’organizzazione del presente bando. 8. Accettazione del Regolamento La partecipazione al bando, con l’invio della documentazione richiesta, implica l’accettazione incondizionata e totale di tutte le norme, regole, clausole e procedure esposte nel presente Regolamento, senza limitazione alcuna, e l’insindacabilità del giudizio della Commissione giudicatrice di cui al precedente articolo 5.
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