Problemi con le compagnie telefoniche: come risolverli con la procedura di conciliazione

mar 21, 2018

Problemi di trasloco o attivazione della linea telefonica o di Internet , addebito di servizi non richiesti e fatture doppie sono tra le cause più comuni di controversia tra consumatori e gestori telefonici.

Hai presentato un reclamo al tuo operatore per un problema simile? Se sono già passati 30 giorni e non hai ricevuto risposta, o se l’esito non è quello che speravi, puoi presentare domanda per la procedura di conciliazione.

Conciliazione obbligatoria: cos’è e come funziona

Nelle liti tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche (così come in quelle con i fornitori di luce e gas ), la conciliazione è un passaggio obbligato prima di ricorrere al giudice: si tratta di una procedura di risoluzione extragiudiziale delle controversie prescritta dalla legge, durante la quale tu e il tuo gestore tentate di trovare amichevolmente una soluzione con l’aiuto di un conciliatore.

Per avviare un tentativo di conciliazione, devi rivolgerti al Comitato Regionale per le Comunicazioni  ( Co.Re.Com ).

 

A seconda dei casi, il Comitato competente sarà:

> quello del luogo in cui si trova la tua utenza fissa (se il tuo reclamo è relativo a quella postazione)

> quello della città in cui sei domiciliato (se il domicilio è specificato nel contratto)

> quello del tuo comune di residenza, o di quello in cui è situata la sede legale dell’utenza.

 

In alternativa, puoi proporre un tentativo di conciliazione presso:

> le Camere di Commercio

> gli organismi di conciliazione in materia di consumo (vedi articolo 141 del Codice del consumo);

> gli organismi di conciliazione paritetica costituiti dagli operatori di comunicazioni elettroniche con le associazioni di consumatori rappresentative a livello nazionale, come previsto dall’articolo 13, comma 2, del Regolamento di procedura per la soluzione delle controversie.

 

Come compilare la domanda di conciliazione

La domanda può essere presentata a mano (dietro rilascio di una ricevuta), oppure puoi inviarla tramite raccomandata con avviso di ricevimento, a mezzo fax o attraverso posta elettronica certificata.

Puoi compilarla usando il formulario messo a disposizione dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, scaricabile a questo link .

Per essere ammessa, deve contenere:

> nome e cognome, residenza o domicilio dell’utente;

> numero dell’utenza in caso di servizi telefonici;

> denominazione e sede dell’operatore;

> i fatti che sono all’origine della controversia tra le parti;

> gli eventuali tentativi già fatti per risolvere il problema;

> la descrizione delle tue richieste;

> fotocopia di un valido documento d’identità.

 

La domanda deve essere firmata dall’utente (o dal rappresentante legale per le persone giuridiche, o ancora da un rappresentante munito di procura speciale conferita con atto pubblico o con scrittura privata autenticata); se ritenuta ammissibile, tu e il tuo operatore sarete convocati all’udienza per tentare la conciliazione.

In caso di raggiungimento di un accordo, viene redatto un verbale di conciliazione che ha valore esecutivo. La controversia può considerarsi conclusa.

 

E se il tentativo di conciliazione fallisce?

In questo caso, viene redatto un breve verbale che attesta l’esito negativo della procedura.

Ci sono due possibilità:

 

> puoi delegare il Co.Re.Com di risolvere la controversia, o rivolgerti all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a patto che non siano decorsi più di tre mesi dalla data di conclusione del tentativo di conciliazione

> puoi intentare una causa ricorrendo al giudice.

 

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